Il potenziale è alto, ma ci vorrà un po’ di tempo per capire come, se e quanto si realizzerà.
Oggi — mercoledì 29 agosto — Facebook Watch debutta in tutto il mondo, a un anno dall’esordio negli Stati Uniti. Viene definito l’anti-Youtube di Mark Zuckerberg o la risposta social a Netflix: si tratta, innanzitutto, di un colpo di reni da un miliardo di dollari di investimento del colosso da 2,2 miliardi di utenti verso la predilezione per i filmati di cui si parla da anni. E che ha trovato conferma nella passione degli adolescenti per app come Snapchat e Instagram (i dati di eMarketer sugli Stati Uniti e di Vincenzo Cosenza sull’Italia mostrano come Facebook non sia più appetibile per i ragazzini. E Instagram, intanto, la sua tv l’ha già lanciata). Era il giugno del 2016 quando la vice presidente di Facebook per Europa, Medio Oriente e Africa Nicole Medelsohn profetizzò la sparizione dei testi (dal social) a vantaggio dei filmati nel giro di cinque anni. Precisò poi di aver esasperato il concetto, ma a tre anni dalla scadenza di quei cinque è chiaro che non era così lontana dalla verità.
Per rendersene conto è sufficiente prendere in mano lo smartphone, aggiornare l’app di Facebook e selezionare l’icona del video (in basso o in alto, in base al sistema operativo. Se ancora non c’è probabilmente spunterà nelle prossime ore. È disponibile anche su Apple, Android Tv e altre). Ecco Watch, che per ora appare sostanzialmente come una carrellata dei video delle pagine cui si è concesso il pollice alto. Per scoprire qualcosa in più della piattaforma su cui — dice Facebook — più di 50 milioni di persone negli Stati Uniti guardano almeno un minuto di video al mese (secondo Diffusion Group, però, il 50 per cento degli utenti non sa cosa sia) bisogna interrogare la barra di ricerca : si possono cercare programmi, episodi, dirette, video visti dagli amici o pubblicati nei gruppi. Una volta scelto il filmato, ci si rende conto come Watch punti sulla visione collettiva, dando spazio a emoticon e commenti. Nel menù c’è, ad esempio, Red Table Talk, programma con Jada Pinkett Smith. Gli appassionati di sport, mentre bisticciano con Dazn, potranno mettere alla prova Zuck con le dirette della Major League di Baseball (dall’Italia per ora non vedremo il calcio perché non sono stati acquistati i diritti per il nostro Paese). C’è anche Full Circle, il tiggì realizzato da Menlo Park con Anderson Cooper. Insomma, come avevamo già avuto modo di sottolineare, il social diventa (anche) editore per provare a ripulire parte del suo flusso e puntare su contenuti verificati e di qualità.
E monetizzabili. Watch, oltre a ospitare produzioni originali, dà a creatori ed editori di video la possibilità di guadagnare dalle inserzioni pubblicitarie (55 per cento delle entrate ai creatori e 45 per cento a Facebook), che dovranno misurarsi con la sfida dei contenuti da evitare (Youtube ne sa qualcosa). Il programma Ad Breaks è disponibile in Stati Uniti, Regno Unito, Irlanda, Nuova Zelanda e Australia. In settembre arriverà in altre zone del mondo, tra le quali Francia, Germania e Spagna. L’Italia sarà coinvolta entro fine anno.
Fonte: corriere.it