Questo articolo è liberamente tradotto da The Power Of Storytelling di Andy Smith, originariamente scritto e pubblicato su dragonflyeffect.com.
Le storie sono intorno a noi. Sono ciò che ci muove e ci fa sentire vivi, ci ispirano. La nostra fame di storie è un riflesso del bisogno fondamentale dell’uomo di comprendere i modelli di vita – non solo come esercizio intellettuale, ma come un’esperienza emotiva personale. Le storie sono il modo per raggiungere la connessione con le persone emotivamente.
Si nasconde qui, in queste caratteristiche, il potere dello storytelling. Eppure la maggior parte dei professionisti è ancora abituata ad un approccio più aziendale per comunicare idee, almeno guardando le più comuni presentazioni divise in liste ed elenchi puntati. In genere costruiscono PowerPoint per presentazioni alle quali non assisterebbero se fossero spettatori.
Come può accadere che anche chi scrive storie per professione non riesca a riconoscere l’importanza di una buona storia o la debolezza del proprio approccio alla comunicazione quando si tratta del proprio turno sul palco? Cosa accade quando cominciamo a costruire un contenuto che va al di là di quello aziendale e iniziamo a scrivere qualcosa di coinvolgente e potente sfruttando l’energia di una storia ben raccontata? Perchè le storie riescono ad essere il mezzo migliore per rappresentare l’identità di un brand?
Costruire competenze digitali
Ad oggi gran parte della comunicazione di un’azienda si svolge tramite le piattaforme digitali. Lavorare con lo storytelling apre l’accesso a comparti di marketing non convenzionale che ad oggi costituiscono il fulcro delle richieste lavorative. Anche i business model più restii al cambiamento hanno compreso l’importanza di immettere informazioni nella rete e che coinvolgere i propri clienti, così come aumentare il proprio bacino d’utenza, passa per la capacità di costruire messaggi complessi sotto forma di storie.