La decisione di Zuckerberg: sì ai post potenzialmente lesivi degli standard se sono di interesse pubblico.
Qualche giorno fa i membri del policy team hanno annunciato che “nelle prossime settimane saranno accettati più contenuti che le persone trovano interessanti, significativi o importanti per il pubblico interesse, anche se potrebbero violare i nostri standard”.
La novità abbraccia potenzialmente tutti i casi in cui è stata rimossa una fotografia senza considerarne a priori il valore storico o simbolico (quella della Napalm Girl, ad esempio).
Ed è interessante perché si può interpretare come una assunzione di responsabilità nella diffusione delle informazioni, nonostante Zuckerberg abbia ribadito di recente di non considerare Facebook una media company.
“Per la prima volta stanno affrontando la dimensione politica della loro piattaforma”, ha dichiarato la docente di Berkeley Anna Lauren Hoffmann al Wall Street Journal. Il come non è ancora chiarissimo, e non è un aspetto di poco conto visto che l’assunzione di responsabilità corrisponde a un ulteriore potere in fase di selezione: “Lavoreremo con la comunità e i partner per capire come operare. Vogliamo dare spazio a più immagini e storie senza mettere a rischio la sicurezza o mostrare immagini non adatte ai minori o ad altri che non vogliono vederle”, scrivono da Menlo Park.
Il numero uno del social network ha preso anche posizione sulla donazione del membro del suo consiglio di amministrazione Peter Thiel alla campagna di Trump. In un post ai dipendenti, ha chiesto di rispettare la decisione di Thiel:
“Ci preoccupiamo molto della diversity. Ed è facile da dire quando significa difendere le idee con cui si è d’accordo. Più difficile nel caso in cui ci si debba schierare per il diritto di persone con diversi punti di vista di dire quello che pensano”.