Big data e fake news, direttori testate ‘servono regole’

Un momento della presentazione del servizio della Polizia postale contro le fake news presso il Centro Anticrimine Informatico a Roma, 18 gennaio 2018. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Le nuove tecnologie e i social media richiedono delle regole. È una strada difficile da percorrere, ma obbligata perché sono a rischio i valori della democrazia. Concordano su questo i direttori delle principali testate italiane, incalzati dalle domande di Sarah Varetto, direttore di Sky TG24 , in un incontro al Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani, nelle Langhe cuneesi.

“La sfida tra il legislatore e i big della tecnologia, come Facebook, Amazon, Apple, è impari. Dobbiamo preoccuparci che ci sia una legislazione che non può essere nazionale. Il congresso Usa e la Commissione Europea devono mettere regole a protezione del consumatore che non può diventare solo prodotto”, osserva Mario Calabresi, direttore di La Repubblica.

“Non ho tanta fiducia che in tempi rapidi si possa arrivare a una regolamentazione globale condivisa – osserva il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana – ma serve una battaglia legale, politica e sociale nei confronti di chi detiene i nostri dati. Dobbiamo difendere le nostre vite da un’invasione che è insopportabile e mette a rischio la democrazia”.

“Non possiamo non accorgerci che la democrazia è a rischio. Chi ha a cuore la democrazia deve fare qualche battaglia per regolamentare la rete. Non si tratta di censurare, ma un intervento è necessario perché è una situazione troppo pericolosa”, sottolinea il direttore dell’ANSA Luigi Contu.