L’effetto lock down si propaga come un’onda anche ai reati commessi nell’ultimo periodo. La maggior parte dei crimini segna infatti un crollo quasi verticale rispetto ai 12 mesi precedenti. In compenso, all’aumentare del traffico di dati e di persone in smart working, i criminali sembrano essersi trasferiti dalla piazza fisica a quella virtuale, facendo registrare un significativo aumento dei crimini commessi sul web. È quanto è emerso dai dati presentati durante la tradizionale conferenza stampa del ministero dell’Interno.
Quali sono i reati in ascesa con in lockdown
Il maggior tempo passato a casa, davanti al computer, a causa della quarantena sembra aver spinto i criminali a intensificare l’attività illecita online. I reati informatici sono infatti aumentati del 20%, dato in controtendenza rispetto alle notizie reato dei crimini più diffusi che, in via generale, proprio durante il lock down hanno fatto registrare una diminuzione verticale, come si vedrà nel paragrafo seguente.
Il Viminale ha comunque evidenziato tra i reati in aumento anche che il 70% dei 149 omicidi commessi in ambito familiare ha avuto come vittime le donne, una quota salita al 75,9% proprio durante il periodo di lockdown.
Fonte: CyberSecurity