“Se non fermiamo l’attuale processo di manipolazione e tracciamento di massa, il costo sociale sarà enorme e forse irreversibile”. E’ l’allarme lanciato da Edward Snowden, l’informatico e attivista statunitense che ha dato il via al Datagate, in collegamento video da Mosca in occasione dell’apertura del festival internazionale delle scienze ‘The Big Challenge 2019’ organizzato a Trondheim, in Norvegia, dall’Università norvegese per la scienza e la tecnologia (Utnu).
“Il desiderio umano di interagire e cooperare è stato trasformato in un sistema totalitario di controllo sociale” ha incalzato Snowden. “Internet è in grado di connettere tutto il mondo senza confini, però è stato corrotto, come l’applicazione della fisica nucleare è stata rubata alla medicina e impiegata per costruire la bomba atomica”. Secondo Snowden, questo controllo di massa si manifesta oggi in primis con “l’accesso e la vendita di dati personal da parte di soggetti privati” che “insieme ai governi di certi Paesi” sono così in grado di “influenzare perfino le elezioni delle nostre democrazie”. Secondo l’ex agente della National Security Agency (NSA) americana, l’unica soluzione oggi consiste nel “cambiare il mondo, rendendolo pericoloso per quelli che limitano la nostra libertà”.