Giovedì 18 luglio il Parlamento europeo ha votato, ottenendo una schiacciante maggioranza, l’approvazione di un provvedimento che vieta le inserzioni personalizzate su Internet. La proposta arriva dal deputato socialista Pual Tang ed è inserita nel rapporto annuale in materia di concorrenza dell’Unione Europea.
Un grande cambiamento per Facebook e Google, colossi che hanno impostato il loro modello di business sulla profilazione degli utenti e sugli annunci altamente personalizzati. Pur essendo due piattaforme in teoria gratuite per il pubblico, nella pratica i servizi forniti dai due big del web si pagano in dati personali, che vengono utilizzati come una vera e propria merce di scambio. Tutti i dati e i contenuti pubblicati infatti vengono raccolti, processati ed analizzati per essere rivenduti alle aziende che decidono di fare pubblicità tramite i social. Con la nuova sentenza del Parlamento europeo, questi dati personali forniti dagli stessi utenti non potranno più essere usati per svolgere operazioni di targettizzazione, che permettono di fornire ad ogni fruitore una selezione di pubblicità mirate.
Come ha spiegato lo stesso eurodeputato olandese Tang: “Si tratta di una mossa significativa contro lo strapotere dei giganti del web. Queste aziende continuano a utilizzare i nostri dati personali per fare profitti ed escludere società concorrenti”. Il provvedimento dovrebbe garantire una concorrenza più leale e non dare modo ai colossi come Facebook e Google di ritagliarsi una posizione di potere assoluto all’interno del mercato digitale. A favore della proposta hanno votato anche diversi deputati italiani.
Fonti: Wired.it